Non ricordo quanti anni avevo ma sò che era dai 15 anni o prima, siccome abitavo ancora con mia madre. Ho cominciato ad avere pensieri suicidi il giorno del mio compleanno. Ricordo che per "festeggiare" mia madre mi aveva portato fuori al ristorante. Io ero così felice di avere la sua attenzione che ho abbassato la guardia. Mi faceva domande su mio fratello, sul tempo che passava al computer. Ho detto la verità. Tornate a casa, mia madre è scesa in cantina verso mio fratello e ha iniziato ad urlargli addosso e a picchiarlo. Io piangevo e penso di averle urlato di non picchiarlo. Da quel giorno, ho iniziato ad odiare il mio compleanno perché mio fratello era stato picchiato per colpa mia. A ripensarci adesso era un ingiustizia a prescindere. Nessuno merita di essere picchiato per una cosa del genere. Ricordo, quando vivevo con mio papà e la sua fantastica compagna, che li ho fatti soffrire molto per il mio dolore e mi dispiace. La mia eomma una volta, seduta accanto a me sul divano, mi aveva detto che le sarebbe piaciuto poter afferrare il mio dolore e liberarmene. Era di gran conforto sapere che voleva il mio benessere e le sono molto grata. Ricordo mio padre parlarci di come il suicidio ero un atto egoistico, ed è vero, però affermavo che non capiva. Era un dolore talmente forte che non vedevi altre soluzioni. Avevo brutte visioni, pensieri al riguardo. Agli inizi mi graffiavo e mordevo ma grazie a Dio erano leggeri ed è durato poco. Ringrazio il Signore perché, nonostante le visioni, le immagini che vedevo, i pensieri, i film che guardavo sul tema, non ho mai agito di conseguenza. Però ricordo che attraversavo la strada pensando che qualcuno avrebbe potuto finirmi. Ironico perché mi era capitato per 2 giorni vicini che, mentre attraversavo la strada uscendo dal bus, avevo rischiato davvero di essere messa sotto da un auto ma si è fermata in tempo. Ringrazio Dio per questo.
Quando sono andata ad abitare da sola mi ricordo che stavo pitturando su tela e ad un tratto, mi ritrovo come imbambolata a pitturarmi di rosso il polso, come fossero tagli. La cosa mi ha spaventata molto. La psicologa mi aveva detto che potevano essere emozioni represse che uscivano così. Inoltre, ricordo che guardando la forbice sul tavolo, in più occasioni ho proprio visto, immagine chiara in visione, che prendevo la forbice e me la conficcavo nello stomaco. Questo mi ha creato un disagio verso le forbici. Per qualche anno avevo paura di guardare la forbice e se era esposta da qualche parte, la nascondevo alla mia vista.
Grazie ad una mia compagna di classe che mi ha regalato le mie prime Bellissime e meravigliose piccole forbici per collage, ho acquistato anche delle forbici con ali e riesco a guardarle entrambe con gioia. Perché è proprio divertente tagliare cosine piccole e precise, inoltre sono così belle che mi danno gioia a vederle e ringrazio il Signore per il cambiamento. :)
Sono stata oppressa da questi pensieri e visioni per circa 9 anni. Mi ricordo che era il primo gennaio e io ho chiesto aiuto a una mia amica, la quale si è presa il tempo per ricercare delle preghiere per spezzare questi pensieri ed è venuta da me per pregare. Ricordo che ha pregato per me per ore, dichiarando nel nome di Gesù ciò che dicevano le preghiere. Ha funzionato. Da quel giorno sono passati circa 5 anni e io sono libera, guarita. Sia lodato il Signore Gesù Cristo che è morto alla croce per salvarci da ogni peccato e per donarci la Sua libertà e pace. Possa il Signore benedirti e liberarti come ha fatto con me. Nel nome di Gesù, amen!
Salmi 34:17-20
I giusti gridano e il Signore li ascolta; li libera da tutte le loro disgrazie.
Il Signore è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.
Molte sono le afflizioni del giusto; ma il Signore lo libera da tutte.
Egli preserva tutte le sue ossa; non se ne spezza neanche uno.
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